sabato 24 gennaio 2015


Il modano è un cannello con cui i pescatori rammagliano le reti. Per me qui è una metafora del blog in cui m'ingegno di rammagliare le mie memorie per rievocare eventi del passato.
 Oltre questo blog, chi lo volesse potrebbe leggere anche gli altri due miei blog:”Poesia e forma.blogspot.com”-- “Echi e richiami.blogspot.com”



Con riferimento alla  metafora che titola questo blog, trascrivo qui di seguito la prima strofe  della mia poesia “Porticciolo a Formia".                                              
   Nel porticciolo i pescatori rapidi                        
  Con gli agili modani                                 
  Rammagliano le reti                                           
  E ritessono trame di speranze                             
  Lise al tonfo dell’approdo.                                  


IL BLOG: LE MIE INTENZIONI.
  Ho riaperto casualmente un paio di cartelle  dimenticate. Vi avevo raccolto vecchi miei scritti pubblicati su varie riviste ed appunti, che ora possono stare anche vicini ad altri più recenti e non pubblicati o a quelli che ancora mi verranno in mente.  
   Mi viene voglia di riportarli alla visibilità non più con la stampa, ma nella dimensione della scrittura elettronica. E’ una voglia di raccontare, di dire, che prende spesso i vecchi, poiché essi avvertono di tornare in polvere, ma non vogliono che si disperdano nel nulla le loro memorie, le loro esperienze, i loro affetti, i loro sentimenti.   Memorie e sentimenti che essi hanno ricevuto e tratto dalla società e dalla cultura, che hanno ereditato, elaborato e vissuto con le loro esperienze e che sentono il bisogno di riconsegnare in qualche modo a quella stessa società e a quella stessa cultura con le varianti personali che vi hanno impresso.  
  Per le generazioni che ci hanno preceduto, la riconsegna era costituita prevalentemente dai racconti e dai colloqui dei nonni, comunque dei più vecchi. Racconti che nel tempo si stratificavano in miti e leggende, usi, tradizioni. Per qualche verso, quelle sono state le generazioni più fortunate, proprio perché potevano riconsegnare e trasmettere dal vivo il loro mondo con le loro narrazioni orali; non per niente Platone era contrario alla scrittura come strumento che avrebbe  deteriorato i costumi e la polis.  
  Con questo mio blog, io intendo in qualche modo e in qualche misura riconsegnare almeno ai pochissimi che lo leggeranno una parte del mio mondo, specialmente quella che riguarda il mio rapporto con la mia terra. Riporterò qui scritti già pubblicati, qualche mia poesia, qualche nota d’arte, certe mie noterelle già edite ed anche nuovi scritti.   
  Forse sarà anche un modo per rivivere esperienze ed eventi; forse anche per sentirmi vivo nei rimandi delle mie relazioni con quel mondo, che oggi mi appare come un deserto di rapporti sociali, tranne quelli unidirezionali ad un centro indeterminabile che sembra dirigere le informazioni e  muovere i fili di quei rapporti come li muoverebbe un burattinaio, secondo una trama che solo lui può conoscere.
 
 
 





 

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