venerdì 24 marzo 2017

SECONDO ATTACCO AEREO

   Quel primo attacco aereo che aveva fatto esplodere un deposito di carburante lungo la strada di Montelibretti evidentemente fu un avvenimento che ci segnò, perché gli alleati scoprirono le strade intorno cui i tedeschi tenevano nascosti i depositi di carburante, di dinamite e tritolo e di grossi proiettili per il rifornimento del fronte di Cassino.
   Dopo qualche giorno infatti, non ricordo in quale degli ultimi di marzo, io e mio fratello stavamo a “Sandunicola” e in quel momento parlavamo con un confinante, che vangava il suo campo  di là dalla siepe di confine col nostro podere.
   Improvvisamente , venendo dalla parte di Montorio, si lanciarono a bassa quota sopra di noi due cacciabombardieri inglesi, che fecero un giro e poi sempre più a bassa quota ci mitragliarono quasi a falciare con i proiettili rasoterra.
  Noi corremmo a perdifiato a ficcarci dentro una grotta di pozzolana poco distante, dove giunse pure il nostro confinante, che aveva saltato la siepe e corso alla disperata. Intanto i cacciabombardieri avevano fatto un altro giro, ma questa volta  sganciarono diversi spezzoni, che, scoppiando, fecero tremare la terra e la grotta.
  Dopo che era finito l’attacco, notammo che due schegge avevano fatto due buchi nelle lamiere di copertura del casaletto e che vari spezzoni erano scoppiati qua e là radendo con le schegge la terra e squarciando i fusti dei nostri giovani olivi. Un grappolo di sei spezzoni invece non era esploso ed era infisso a quasi un metro sotto terra in mezzo all’erba e a una cinquantina di metri da noi.
  E’ strano che allora io non mi chiedessi perché mitragliassero noi che eravamo in mezzo alla campagna, percorsa solo da mulattiere. Eppure non potevano prenderci per tedeschi: perché volevano sparare a noi in mezzo alle campagne? Perché miravano a noi che stavamo vangando? Perché spezzonavano i nostri campi? Me lo chiedo ancora adesso.
   Evidentemente allora non me lo chiesi, perché vedevamo come nemici solo i tedeschi e non potevamo pensare che i piloti inglesi ci percepissero ancora come loro nemici. Altrimenti perché ci dovevano sparare in mezzo alla campagna?
   Strana situazione la nostra di quei giorni. E veramente tragica.


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