Pubblico qui di seguito la PREMESSA al mio POESIA E FORMA edito con YOUCANPRINT
PREMESSA
Questi miei scritti sono tratti dal mio blog POESIA
E FORMA, su cui li ho pubblicati singolarmente di volta
in volta. Mi pare opportuno parlarne
qui brevemente per alcune considerazioni.
Potrebbe sembrare del tutto inutile
l’edizione cartacea dopo la loro pubblicazione on line . Ma i lettori del mio blog sono pochi; con l’edizione
cartacea se ne potrebbe forse aggiungere qualcuno in più, anche se l’aumento
dei lettori dipende non solo dalle potenzialità di diffusione, di una o più edizioni, ma soprattutto dalla validità
degli scritti, oltre che dall’interesse dell’argomento; cose che attengono del
tutto al giudizio di chi legge.
Potrebbe sorprendere negativamente il lettore
la trattazione dell’argomento non strutturata secondo uno sviluppo lineare del
discorso. Questi scritti infatti hanno
un loro ordine solo nella loro scansione cronologica, mentre l’argomento è
affrontato rapsodicamente, di volta in volta, episodio per episodio, a seconda
del mio momento psicologico e non secondo un quadro progettuale predisposto in
prospettiva di una strutturazione logica del tema.
Sono scritti molto brevi che possono essere
anche considerati come spunti per una riflessione sul linguaggio poetico del
nostro tempo, in cui la scienza e la tecnica hanno determinato un cambio di
prospettiva del pensiero, del modo di essere e dell’agire dell’uomo. Un cambio
così imprevedibile, imprevisto e rapido, che la poesia e l’arte trovano non
poche difficoltà ad adeguarsi alla nuova realtà in continuo mutamento.
Penso che la lettura di questi miei scritti
possa almeno sollecitare qualcuno dei tanti giovani che oggi si accostano alla
poesia a valutare la complessità dei modi, dei mezzi ed il rigore del
linguaggio poetico, così come è per il linguaggio delle arti e della musica.
In fondo essi dicono che la poesia ha una sua
forma e una sua tradizione, di cui non si può non tenere conto, e a cui bisogna
rimanere saldamente ancorati se si vuole che essa prosegua a svolgere la sua funzione di
nobilitazione dell’animo dell’uomo e a
fiorire in una umanità nuova che si annuncia non meno ferina di quella del
passato.
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